Nato nel 1879, Giulio Braga mostra grande
curiosità e passione per tutto ciò che è stampato, quasi una
predestinazione.
Esaurito con buon profitto il ciclo scolastico, cerca
un'occupazione che gli consenta di dare una mano in casa. Trova
posto come garzone (apprendista-compositore). La sua innata
curiosità lo spinge ad imparare quanto più possibile. Lo
affascina, soprattutto, la creazione della pagina stampata. È
ormai divenuto un operaio provetto, ma il salario è appena
sufficiente per non morir di fame.
Giulio si sposa e arrivano i primi due figli: Armando nel 1907 e
Francesco nel 1909 (con il passare degli anni cresce la famiglia
con Talia, Ferruccio, Mario e Elda). La situazione comincia a
farsi insostenibile, tanto che nel 1910 arriva la decisione di
emigrare in America, lasciando in Italia moglie e figli.
A Philadelphia lo attende sì un lavoro di tipografo, ma in un
giornale.
Nel mondo convulsivo e travolgente di un giornale americano,
Giulio stringe i denti e cerca di prendere confidenza con una
macchina assolutamente nuova: La Linotype (Line of type, cioè
fusione di tutti i caratteri in una riga di stampa).
Le notizie di guerra che provengono dall'Italia preoccupano non
poco Giulio che decide di fare ritorno in patria.
In Italia riesce a realizzare il sogno di sempre: aprire la sua
tipografia, acquista così i macchinari necessari in Germania.
Ogni lavoro che esce dalla tipografia piccolo o grande, reca il
segno inconfondibile della mano di Giulio.
Nel 1929 giunge il diploma di Gran Premio della Mostra Campionaria
di Firenze.
In seguito Giulio chiama a lavorare con se il figlio primogenito
Armando e successivamente il terzogenito Ferruccio, mentre Mario
entra nella "bottega di famiglia" dopo la guerra.
Purtroppo il lavoro in quel tempo non era sufficiente a soddisfare
le esigenze di tutti, così Armando e Ferruccio partono per il
Venezuela in cerca di fortuna, tanto da rilevare, a Caracas, la
tipografia dove lavoravano come dipendenti.
Alla tipografia venezuelana lavora anche Giulio figlio di Armando,
apprendendo i primi rudimenti del mestiere del nonno, che vede in
questo nipote il perpetuarsi di una stirpe di tipografi.
Nel 1965 venduta la tipografia di Caracas, i fratelli Braga
rientrano in Italia, dove con l'altro fratello Mario costituiscono
la società di fatto "Fratelli Braga Armando, Ferruccio e
Mario".
Il 23 marzo 1968 muore, quasi novantenne, Giulio Braga lasciando
di sè l'indelebile immagine di un giuliese che, con il suo
lavoro, ha fatto più grande il suo paese.
La vita continua; la tipografia aumenta il volume di lavoro e, con
esso, l'esigenza di nuovi spazi.
Nel 1973, Giulio figlio di Armando, entra nella società al posto
del padre. Si decide l'acquisto di nuovi macchinari e soprattutto
l'adozione del nuovo sistema di stampa offset, più veloce e
pratico.
I nuovi macchinari richiedono spazi più ampi così la tipografia
viene nuovamente trasferita, questa volta in via Marsala.
Nel 1989 i figli di Ferruccio e Mario raccolgono l'eredità dei
padri, nasce così la "Tipografia Litografia Braga
s.n.c." di Giulio, Giuliano e Francesco Braga.
È arrivata l'era del computer e oggi la tipografia Braga
dispone di un settore grafico sempre all'avanguardia con le nuove
tecniche di elaborazione di foto, disegni, documenti. I tempi di
lavorazione sono dimezzati e la qualità è notevolmente
migliorata; i vecchi caratteri di piombo vengono sostituiti da
nuove macchine offset in grado di stampare due colori per volta
alla velocità di 13.000 copie orarie; e ancora di un modernissimo
tagliacarte computerizzato in grado di garantire una precisione
millesimale per non parlare delle macchine più piccole, ma non
meno efficenti, per la stampa di moduli in continuo.
Da qualche anno ormai la Tipografia Litografia Braga ha,
finalmente, trovato la sua collocazione definitiva nei nuovissimi
locali della zona artigianale di Via Galilei dove i discendenti di
Giulio Braga possono alfine esprimere al meglio la loro
creatività e il loro ingegno. |
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